sabato 3 giugno 2017

Rischia il default economico un paziente di tumore su 5

Rischia il default economico un paziente di tumore

 

In Italia un paziente oncologico su 5 rischia il 'default', cioè il tracollo economico: per la prima volta si comincia infatti a parlare di 'tossicità finanziaria', ovvero della crisi economica individuale conseguente al cancro e alle sue cure, ma anche alla precarietà o perdita del lavoro che in vari casi segue alla malattia.

Io sono uno di questi.
così commenta un'amica L. : "  Purtroppo è proprio così. Non sei in grado di lavorare, o di lavorare bene, o di lavorare a tempo pieno, per cui le entrate si riducono. D'altro canto hai bisogno di più soldi per mangiare meglio, fare cure complementari, ma i soldi scarseggiano e questo diventa fonte di preoccupazione che influisce negativamente sull'aspetto psicologico della malattia."     

A lanciare l'allarme relativo al crescente peso economico del cancro sul portafoglio degli Stati ma anche dei singoli malati è l'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) in occasione del 53/mo Congresso dell'American Society of Clinical Oncology (ASCO), che si apre oggi a Chicago con la partecipazione di oltre 30mila oncologi da tutto il mondo.

L'attenzione dei clinici, non solo italiani ma a livello mondiale, è dunque focalizzata sul tema della sostenibilità: da un lato, infatti, oggi le terapie innovative permettono di migliorare la sopravvivenza dei pazienti, di cronicizzare o, in alcuni casi, di sconfiggere la malattia, dall'altro pongono i Servizi Sanitari di fronte alla sfida della copertura economica necessaria.

Un'analisi di 16 sperimentazioni condotte tra il 1999 e il 2015, a cui hanno partecipato 3.760 pazienti italiani colpiti da tumore  ha infatti evidenziato che il 22,5% presentava 'tossicità finanziaria' e un rischio di morte nei mesi e anni successivi del 20% più alto rispetto ai malati senza problemi economici.

 L'analisi è stata condotta dall'Istituto Nazionale Tumori 'Pascale' di Napoli, e si tratta di 
dati preoccupanti perché evidenziano come il contraccolpo finanziario dovuto alla malattia si riverberi in un peggioramento della prognosi".

Sono pienamente concorde con queste ricerche io sono il caso che lo dimostra ma combatterò anche per questo.

BUONA CAUSA
Enrico è un malato oncologico al quale i medici hanno dato poche speranze ma, la sua voglia di vivere lo porta a combattere e convivere giornalmente con la malattia. Ovviamente è fermo con il lavoro da libero professionista dal settembre del 2016, gli hanno riconosciuto l' invalidità del 100/100 con inabilità al lavoro; per la quale percepisce una pensione mensile di 289,80 euro e non ha altri redditi e un ISEE pari a zero.
Non si può negare che è esente dai tichet, quindi non paga nessuna cura oncologica
ma, tutto ciò che usa come integratori per sostenersi e curarsi non sono
considerati e sono a suo carico.
La regione mi consente di viaggiare gratuitamente sui mezzi regionali.
Capirete che i pochi risparmi sono finiti molto in fretta e lo Stato dove è ?
Si è iscritto alle liste speciali per vedere se lo fanno lavorare ma, per il momento nulla.
Ora messo da parte orgoglio si affida al buon cuore di amici che collaborano.
Sta utilizzando il suo blog personale dando informazioni utili a tutti e condividendo

la sua esperienza cercando al tempo stesso un sostentamento.

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